Il Principio
Il perchè di neoevo è presto detto.
Siamo in macchina, io e mio padre, stiamo andando alla motorizzazione di Grosseto, è un anonimo martedì mattina... Alla radio sentiamo il notiziario delle undici. Sono vicini alla cura della BSE, il famigerato morbo della mucca pazza. Un fulmine attraversa il mio corpo. La scarica me la sento lungo la schiena, mi mi brucia le budella, gli occhi mi si gonfiano di lacrime; rabbia,frustrazione, disincanto: sono gli ospiti chi siedono nell' anticamera della rassegnazione. Non faceva così freddo fuori, sebbene inverno era una mattina assolata, ma dentro di me regnava il gelo. Avevo capito, siamo in un feudo e non se ne esce. Noi, abitanti dell' occidente, non siamo altro che i fortunatii cittadini che popolano l' interno delle mura, abitanti del castello, fortezza di civiltà, faro di progresso. Non abbiamo altra scelta che quella di essere governati da signori e signorotti; dignitari di onori e possedimenti, che tutto vogliono, molto ottengono, troppo ostentano, il resto distruggono e niente li soddisfa.
Abbiamo il bisogno intrinseco di dare un nome alle cose. E' una prerogativa della mente, al tempo stesso necessità basilare. In ogni dove, da quando l' Uomo ha potouto tramandare una sua Storia, ha sempre dotato la parola d' un significato. Per partecipare al processo di reificazione della parola, ecco che la mitologia romantica, che tanto piace alle nostre società, fornisce tutt' oggi quell' idea di progresso tecnologico, economico e sociale che tanto pane ha sfornato e sforna tutt'ora per le masse. Andiamo verso il sole! Squarciamo il velo di nuvole che ci separa dalla meta e finalmente avremo la luce eterna! Anche se da diverso tempo è palese il disincanto per una così infantile illusione, questo appartiene ad una minoranza, la parte più consistente, sebbene non priva d' intelletto, continua a nutrire questo sogno...
Il miele che ci regalano le api non è altro che l' ambra che intrappola gli insetti per l' eternità.
Noi popolino rintanato nella sicurezza del nostro bastione non facciamo altro che perpetrare le nostra voce sancendo il dominio della Nostra Storia. Il nostro ricordare vivifica ambedue le schiavitù. La nostra prigionia è quella di essere dominati nel nome della libertà, di essere condannati nel nome della giustizia, di consumarci e morire per la vita ( di qualcun' altro ).
Fuori dalle mura va anche peggio. Al di la stanno i servi della gleba. Chi sono in realtà non lo sapremo mai, ma continueremo a dominarli senza volerlo, per alcuni, senza neanche saperlo. I loro lamenti sono voci obliate dal vento, le loro battaglie alberi millenari strappati alla natura e divorati dal fuoco dell' avidità, le loro vite scintille immemorabili di quel fuoco che si perdono dalla notte dei tempi. Un vecchio marocchino, vedendo il limitare delle sue possibilità diceva, tra le lacrime, che i soldi sono come le ali degli uccelli; un uccello senza ali non può volare. Quel vecchio chiedeva all' Occidente d' inventasi qualcosa. L' invenzione migliore che l' Occidente ha potuto dare a quel vecchio, la stiamo vivendo adesso. Ora è prossima la Sua fine.
In tutto questo cosa è il Neo-evo?
Un epoca oscura autoproclamatasi foriera di luce, una costellazione di stelle sotto i riflettori, un accozzaglia di miti senza più nessuno che li ascolti. Il Neoevo è la parola svuotata del suo contenuto, l' azione priva del soggetto, la storia senza più gli avvenimenti. L' ultimo stadio di un mondo un tempo giovane e forte,e adesso prossimo alla fine. La nostra tanto illustre e onorata civiltà sta per eclissarsi, lasciando il posto a cosa? Non lo so, ma vorrei tanto capirlo...
L' unica cosa che capisco molto bene e che siamo in una fase di trasformazione del sistema. Questo è l' ultimo stadio, siamo andati troppo oltre, tra poco si autodeterminerrano nuovi equilibri e si sposterà il baricentro. Non so dire se sarà la fine dell' umanità, ma siamo di certo al termine di un' umanità. Avveranno cambiamenti radicali le cui dinamiche imperscrutabili sono gia in atto. Non so se riuscirò a vedere la fine di questo processo e l' inizio di ciò che dovrà essere la Nuova Era. In tutta franchezza non so nemmeno se me ne accorgerò.
Tuttavia prima della fine ho voglia di cantare, sento il bisogno di qualcuno che ascolti, che arda di passione assieme a me, o che almeno, da buon cittadino del feudo, continui a far finta di niente solo dopo avermi Ascoltato.
Guaina
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