sabato 28 marzo 2009

K F C: Kentuky Fried Cruelty


Smaltita l' ira, ma non i propositi di guerra ( seriamente: se ribecco lo stronzo che ha fatto il coatto colla tipa, lo riduco come nella foto del post precedente) passo ora a riflessioni di stampo etico.
In questo mondo perverso l' etica non esiste. Cioè esiste... così... a buffo... fin quando ci saranno persone che si ricordano di questo vocabolo se ne sentirà parlare. Ma detto fra noi, si pole vive anche senza...


Devo ancora confermare queste notizie, anche perchè sono sempre più convinto che sia 'na mezza stronzata, ma tra le varie nefandezze che ho mai sentito questa è tra le più perverse. Tuttavia, vero o no è il dilemma quello che m' interessa.
Avete presente i fast food?
Si occhei, è una domanda scontata...
Avete presente il K F C?
Se sì , in 9 casi su 10,vuol dire che siete stati fuori dall' Italia.
Comunque, non sarò chilometrico, espongo subito la questione.
Immaginatevi come vengono allevati i polli che devono essere fritti e mangiati ( e io l' ho fatto, il mio razzismo militante verso il Mac Donald mi ha fatto provare il "mini fillet" della catena del vecchio pervertito ), siete rimasti, con buona probabilità, alle gabbie grandi come box per bambini dove il pollo, col becco segato per non uccidersi, riusciva giusto ad ingozzarsi e a non ucciedere il prossimo . Stipati in quel non spazio, attaccati gli uni agli altri... Farciti con robbaccia che li rende obesi al punto che le gambe non riescono più a sostenerli. Molti muoiono d' inedia; un inedia fritta dorata.Una roba agghiacciante da far diventare vegetariani.
Ma, a quanto mi si dice, al K.F.C. il progresso è andato avanti.
Io a questa cosa ci credo anche se non sono riuscito a trovare niente... Il discorso, non è sul vero o no... ma lo vedremo.
Ecco a voi il prossimo gradino evolutivo nella catena dei fast food: il pollo senza testa!
Se qualcuno ha avuto stimolanti esperienze di polli a cui viene tagliata la testa ricorderà che continuano a muoversi pure dopo la decapitazione. La leggenda volle che addiritttura un contadino francese ,vedendo che il suo pollo si ostinava a non morire, alzasse du soldi portandolo per le fiere. I più avveduti tra voi si chiederanno: sì eh e che mangiava? Semplice: il solito... Soltanto che invece che beccare come si conviene veniva nutrito con un tubicino dal fattore. La cosa andò abbastanza avanti da dire che il pollo morì di noia.
Così nel fast food dal Kentuky ecco che hanno creato ( direi clonato, perchè se dicessi creare, il Fricchettone dei cieli se la prenderebbe, e a ragione! Che stronzata è una bestia senza testa, se gle l' ha data un perchè c'è,no?) dei polli senza capo, che vengono nutriti con un tubicino. Le gabbie ci sono lo stesso, solo che quelli secondo voi sono polli?
La testa di una gallina è così importante? Forse è per questo che si dice cervello di gallina, perchè senza testa magari funziona uguale... allora cosa rende un pollo "pollo"? Dove potremmo rintracciare la "pollosità", quello senza testa è un animale? Li avete visti i filmati in rete di come vengono maltrattati, meglio che non abbiano una centralina per il dolore.
Il dilemma è questo: è più meglio far ingrassare degli animali impazziti per poi friggerli e mangiarseli o quell' altra roba la, che non si sa bene cos'è?
Molto bene; mentre fate a testo o croce per stabilire cosa sia più meglio, chiedetevi- oltre al mio rispetto per la grammatica italiana di base-: dov' è finita l' etica?

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Finalemente un nemico


Ho un nemico.
Qualcuno da aspettare!!
Vi posso assicurare che non partivo da quando avevo 12 anni.
Ma figlio di puttana tu hai fatto troppo lo stronzo,devi pagare!
Non esiste, chi tocca una donna deve finire un uno schiumone di sangue.
E' quello che si merita.
Non me ne frega un cazzo se hai fatto il coglione, se sei ubriaco o magari fatto. Non mi pigli pel culo, in entrambi i casi non ho mai fatto niente del genere a nessuna. Il massimo che ho fatto io è avè messo le braccia attorno al collo a una, trattendola a forza, ma pè chiedelle scusa. Ho usato la forza per dirle quanto ero stronzo. Tu invece sei uno stronzo e uno sfigato. Hai fatto il coglione represso e devi perire per la tua stessa moneta: repressione!
Ascolta figlio di puttana, posso anche immaginare che qualcuna,sia abbastanza troia da sradicare schiaffi dai più insospettabili... ma anche questo non lo giustifico, sebbene lo capisca...
Ma tu... tu...
Tranquillo pezzo di merda,
ci posso rimettere la fronte.
Ma io ti aspetto...

mercoledì 25 marzo 2009

Il Feudo Di Monsanto



Premessa.
Dopo aver letto questo post odierete la soia( se non la odiate gia).


Avete letto il mio primo post?
Beh se anche no sti cazzi... l' importante è che leggiate questo.

Il discorso è che il titolo del blog, di un libro che ho in mente e, principalmente, la visione che ho del mondo, scaturiscono tutti dalla stessa fonte: la Monsanto.

Direte voi perchè prendersela con la Monsanto tralasciando la Killer-Cola ( che asseta mezzo mondo, per dissetarne l' altra metà ) o le guerre per il petrolio o per le altre ricchezze del sottosuolo, perchè, insomma, mi sono incapronito colla Monsanto?
Per via di un corso di Geografia ambientale.
Vidi in quelle lezioni gli effetti devastanti della politica imprenditoriale operata da Monsanto in sud america.
La cosa che più mi colpiva era la cecità ottusa delle politiche aziendali perseguite. Non sopportavo l' idea che levassero dei sedimenti di rocce importanti dragando fiumi essenziali ( se ben ricordo come il rio Paranà) per renderli navigabili 24 ore su 24, con il rischio molto alto di far disperedere le acque nel sottosuolo, prosciugando il fiume.
Ho nella mente i volti dei contadini e nel cuore le loro tristi storie. Storie di famiglie avvelenate tre volte al giorno, che vedono i loro figli nascere per poi morire con i polmoni corrosi dai pesticidi, che si vedono costrette ad abbandonare la terra espropiata dai governi o conquista da mercenari, pronti a tutto quando si tratta di assalire dei contadini indifesi. Condannate a vivere dieci anni ad ammalarsi e morire di tumore. Mi ricordo di quella famiglia che perse tutto pur di dimostrare che il loro bambino morì durante un ciclo di pesticidi non riuscendo, con i suoi piccoli polmoni, a trattenere il respiro o riciclare il veleno in anidride carbonica. Avevano una perizia di un medico che non si era piegato a questo schifo. Monsanto perse al primo grado. Gli avvocati andarono dalla famiglia, gli offrino una ricompensa per il loro silenzio, altrimenti, se avessero avuto intenzione di continuare, avrebbero garantito il ribaltamento della sentenza. Qualsiasi cifra ovviamente non poteva riportare in dietro il loro bambino, perciò andarono avanti. Puntualmente la giuria fu comprata e la perizia confutata. La famiglia perse ogni avere, e quel fazzoletto di terra infestato dal DDT passò alla Monsanto. Non rimasero a loro nemmeno le lacrime.

Faccio ora una breve digressione fornendo dettagli sulla storia della Monsanto. M. nasce nel 1901 a ST.Luois negli U.S.A. da parte di John Queeny che chiamò questa società col cognome di sua moglie; Olga Monsanto. Inizialemente era dedita alla produzione di zucchero, cambiando negli anni la propia produzione dall' alimentare si passò al chimico-farmaceutico, arrivando alla svolta degli anni 60-70 che pose le basi per l' ingresso della società nell' agricoltura. Per meglio conseguire il successo delle biotecnologie applicate all' agricoltura, la Monsanto si scompone in due società. Una che si occupa di chimica-farmaceutica chiamata Solutia e la Monsanto appunto che, a seguito della fusione con il colosso Pharmacia, diviene Monsanto Company.
E' nato il leviatano. Ma non è solo nell' universo.
Pensate alla Novartis.


Visitare il sito della Monsanto ha un che di bucolico. Grandi campi di girasole, sembra di affacciarmi dalla finestra della mia cucina in primavera. Granai di stampo americano dove crescono piccoli Clark Kent che ammiccano ai trattori. Voltando pagina l' immancabile volto di qualche bambino Africano che ricorda l' impegno di Monsanto nel mondo contro la povertà ( probabilmente eliminando i poveri). E' una strategia diffusa in questo tempo surreale essere scadenti anche come cattivi. La Coca-Cola va in giro per il mondo annunciando che avrà un programma di riciclaggio idrico, ma il contadino indiano che ha le sue falde acquifere prosciugate dalle mire imprenditoriali dell' azienda di Atlanta non credo che applaudirà. Parimenti gli sceicchi illuminati edificano castelli nel deserto, città ecologicamente a impatto zero, o molto basso, per incentivare un turismo ecologico con scalo a Dubai: - Su venite a trovarci nelle nostre oasi verdi!! Dove i grattacieli sbocciano con le margherite. Su basta prendere un 747 Emirates. Sembra l' uggiosa compagna del Devon e invece siete in Quatar!!! Abbronzatevi senza timori che qui ricicliamo pure gli ombrellini nei vostri cocktail!!... Come dite il 747, che c' entra? Ah... il gasolio è... sempre la solita solfa... che palle che siete!!! Ma sapete che vi dico... Ma andate a riciclare sandali!!!!

In questo mondo di merda i cattivi non hanno più un volto, una consistenza, sono un cda con logiche di profitto tese all' ottimizzazione dei guadagni. Puoi essere uno dei top manager delle società in questione, decidere politiche aziendali che condanneranno alla fame milioni di persone, disboscare una foresta pluviale, ma educare i figli al rispetto e alla tolleranza e donare un forziere pieno di pezzi da otto a qualche fondazione impegnata nella lotta all' HIV.

Per spiegare come faccia precisamente Monsanto ad agire facciamo un passo in dietro.
La nostra storia inizia nel 1995 con la creazione del W.T.O. A differenza delle banche e dell F.M.I. questa organizzazione opera microstrutturalmente. Il W.T.O. mescola nel calderone della finanza globalizzata una ricetta che sarà destinata a fare le fortune di pochi a danno di molti: lo scambio di beni e servizii con il rispetto delle "propietà intellettuali" ( sarebbe meglio chiamare propietà industriali) tra i paesi che ne fanno parte.
Funziona così: tu Honduras fai piuttosto schifo. Vuoi una rete fognaria decente? Bene, noi te la costruiamo tu però devi far venire le nostre aziende nel tuo paese. Questo spalanca le porte alla Monsanto e al suo brevetto.
Guardate bene le date. Nel 96 l' UE decretata che le mucche non possono essere più nutrite con farine animali, perciò ecco che viene sancito che gli alimenti sono solo vegetali. Secondo voi chi venderà l' alimento più conveniente?
Perciò il Sud-America viene devastato per creare mangime per le mucca Carolina. Ma come avviene tale devastazione?
Loro si insediano. Dove possono comprano, corrompendo ovviamente. Ho sentito dire in un filmato di quelli che avevo visto durante quelle lezioni che hanno propio una voce sul bilancio che suona tipo " relazioni con funzionari esteri" in una parola: bustarelle. Quindi o aquistano ed espropiano le terre dei contadini, oppure mandano i guerriglieri a fare il lavoro sporco, sennò tutt'e due.
Costruiscono i loro campi di soia transgenica- perchè è questo che li rende ricchi: il commercio della soia- a dieci metri dalle case dei contadini. Adesso vi potreste domandare: ma questa soia transgenica cosa ha di trans? C' è una molecola che la rende più buona o nutriente? Un atomo di cachemir che la rende resistente al caldo e al freddo donandole anche una piacevole erre moscia? Niente affatto. La soia è transgenica perchè è resistente al pesticida. A quel cazzo di pesticida che ammazza tutto quello che sta attorno tranne la soia immunizzata. Il brevetto la Monsanto non ce l' ha sulla soia, ce l' ha sul pesticida che usa per sterminare i parassiti che mangiano le piante e quelli che vivono a dieci metri dai campi. Iniezioni di veleno nell' aria di dieci minuti per tre volte al giorno. Agricoltura blitzkrieg da praticare coi bombardieri lasciando una trincea di terra morta, una collinetta anonima senza neanche un milite ignoto dove fin da quando la Terra ha memoria s' ergeva l' Amazzonia.
I contadini sono l' ultima ruota del carro. Non hanno voce e la loro storia non la racconta nessuno. Dentro il feudo le loro storie non trovano spazio sui giornali, impegnati come sono a non far sentire i denti al potere.


Tuttavia queste persone esistono.
Vivono, piangono e muoiono affinchè noi possiamo gustarci le nostre bistecche.

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lunedì 23 marzo 2009

al BAR dello SPORT


Quando andavo al liceo come studente facevo piuttosto schifo. Avevo una carriera scolastica mediocre con punte decisamente trash. Lo sottolineo perchè mi piace aggiungere alla stupidità l' autolesionismo e, soprattutto, da perfetto wannabe, l' unica cosa che vorrei salvare è una sincera e manifesta cialtronaggine.
Ma continuiamo...
Non eravamo solo in due ad essere scarsi di pagella , però, Edoardo era più onesto di me...
Un giorno mi racconta di una sua visione...
Ci trovavamo fuori dal palazzetto dello sport ( a chi non abbia idea nè delle persone , nè dei luoghi , basti sapere che il "palazzetto" era un impianto sportivo usato sia dal liceo sia dalle medie per le ore di ginnastica) , stavavamo tornando in classe e lui mi racconta quello che ha visto. Sognava. Era dentro un palazzo, un grattacielo forse, tutto stava crollando. Non c' era tempo per le scale, bisognava buttarsi fuori dalla finestra.
Denti che stringono attimi di panico cacciati in fondo alla gola
Mi sono sempre chiesto cosa ci fosse fuori.
Credo che cercare lo scampo nel baratro non sia una possibilià. Respirare non è per scelta.


Adesso che ho superato il liceo da diversi anni sono io ad essere in quella visione.I calcinacci vengono giù come fulmini di vetro, sotto i piedi il pavimento è fatto di uova, cerco scampo in quella finestra senza considerare che ciò che mi attende è il vuoto e poi lo schianto.
Mi domando com' è che sto di nuovo riportando questo viaggio davanti agli occhi. Di questo scenario mi sono sempre chiesto cosa fosse là fuori, pensavo che la risposta fosse lontano dalle Porte, non scandita dallo scibile di qualche insegnante incompetente e con seri problemi con il latino scritto e l' italiano parlato...


La mia vita va avanti, lascio il paese, allargo i miei orizzonti, mi abituo ai ritmi, ai rumori, agli odori, ma non se ne va quella visione. Credo di non fare un errore di valutazione cambiando l' impostazione della domanda. Più che chiedermi cosa ci fosse fuori, devo ben considerare cosa sia questo palazzo che crolla. Questa sensazione di panico che mi spinge verso una fine comunque inesorabile come un topo che abbandona la nave che affonda per buttarsi in mare.
Da tempo questo topetto ha l' impressione che il palazzo che crolla sia l' Italia. Cosa sia " l' Italia" poi... posso dire che ho solo un impressione.
Quella fatta dai media creata apposta per darti l' idea che siamo un popolo di gente qualunque che sopporta, sopporta tutto, perchè in fondo in Italia si sta bene. C'è il sole! Gli inglesi pagherebbero oro per averlo e a Napoli si fanno buoni affari! E la nostra banidera!? Ieri in tivvù ho assistito al vero pezzo di giornalismo televisivo. Roba da pulitzer ( si scrive così? Mo lo chiedo a Del Debbio) E' stato stabilito, non so da quale equipe di esperti, che i colori della nostra bandiera sono il verde basilico, il bianco- ma che più bianco non si può!!- e il rosso pomodoro!!! Aè! Viva l' Italia ca pummarola 'n coppa!!! Adesso si che mi identifico nella bandiera, personalmente avrei aggiunto il salame piccante, ma vada bene per il bianco a pois rossi, il verde e il rosso in effetti non avrebbero reso bene. Questo popolo che decide il parlamento col televoto non può sperare di trovare dei politici migliori di quelli che troverebbe in un bar. Ma magari li avessimo trovati in un bar (ora non gle lo auguro, ma pensate a Daniel La Russa che offende i colleghi dirimpettai con tuti quei bell' epiteti- senza parlare del piccolo Zaccheo detto presidente!- e immaginate che di là, a sentire quelle belle parole avessimo il caro vecchio Benito o il buon Pippaccione o lo Sceriffo... ci sarebbe più rispetto tra le parti).
La fiction va avanti per le strade, negli uffici, sulle tivvù ( perchè la realtà è sulla tivvù; il resto non va in onda, perciò non esiste... mi date una definizione di surrealismo? Temo di non capire? ). Pensare è out!! Tutto è immediato, ci devi essere, la produzione dei nostri pensieri è affidata a Mediaset.
Con risultati assai scadenti.
Una produzione di bassa qualità alimenta un palato grezzo.
Il fatto è che non hanno tutti i torti a definire il taget...
Il meglio che riesco a fare è prendermela con "quelli là come" se fossi un qualsiasi incazzato da bar!
Magari bisogna prendersela con se stessi.
Perchè questa produzione è affidata al mio io.
Per smettere di farlo, finalmente.

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